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Carmignac Patrimoine affronta l’emergenza Covid-19
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Lunghezza
3 minuto/i di lettura
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Posizionamento prudentePoichè l’impatto economico è ancora difficile da valutare
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Opportunità selezionateCreate da dislocazioni del mercato
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Convinzioni di lungo termineTuttavia in corso
Gestione del rischio: affrontare un evento imprevedibile con conseguenze di portata eccezionale
La crisi sanitaria ha messo in luce il fragile contesto nel quale hanno operato i mercati in questi anni.
Anni di politiche monetarie eccezionali che hanno avuto l’effetto di neutralizzare la volatilità e orientare gli investitori verso gli asset rischiosi. Il violento shock deflazionistico creato dalla crisi della domanda e aggravato dal drastico calo del prezzo del petrolio ha avuto come conseguenza il crollo indiscriminato dei mercati azionari ma anche di alcuni segmenti del mercato obbligazionario.
Per contrastare l’aggravamento repentino del rischio economico e finanziario, le Banche centrali e i governi hanno annunciato misure radicali che hanno dato ai mercati una boccata d’ossigeno consentendo loro di recuperare terreno dopo avere toccato i minimi.
Tuttavia, riteniamo che ora i mercati debbano fare i conti con le ricadute negative della crisi sull’economia e gli utili aziendali e soprattutto con la sua durata - che potrebbe essere più lunga rispetto a quanto scontato finora dai mercati.
Che cosa abbiamo fatto per gestire il rischio di Carmignac Patrimoine dall’inizio dell’emergenza?
Quando il virus ha iniziato a diffondersi da est verso ovest, abbiamo deciso di ridurre in maniera sostanziale i rischi per evitare di dover affrontare incertezze. Abbiamo deciso di limitare l’esposizione ai Titoli di Stato periferici europei ed emergenti, abbiamo ridotto drasticamente l’esposizione azionaria netta e aumentato la liquidità.
La struttura del portafoglio rimane molto prudente, con alcuni driver di performance selezionati nei titoli di credito e azionari, controbilanciati da un rischio moderato sui Titoli di Stato, l’esposizione all’oro e un rischio valutario basso. Inoltre, per affrontare la volatilità dei mercati, abbiamo confermato le coperture su tutte le asset class e continuiamo a gestire tatticamente e attivamente l’esposizione del portafoglio attraverso l’esposizione azionaria e la duration modificata.
Essere risk manager significa anche cogliere le opportunità quando identifichiamo un’asimmetria positiva: gli interventi annunciati di politica monetaria e fiscale senza precedenti hanno ridotto il rischio di insolvenza degli emittenti di qualità migliore nell’universo del credito. Pertanto Rose, co-gestore,acquista selettivamente titoli corporate di società con bilanci solidi che riteniamo dovrebbero essere in grado di recuperare adeguatamente terreno dopo le pesanti perdite dell’ultimo periodo. Tuttavia, poiché queste convinzioni di medio termine ricostituite possono ancora subire episodi di volatilità nel breve termine, Rose e David hanno deciso di coprire in parte il beta del portafoglio credito calibrando alcune posizioni corte su indici azionari che a nostro avviso presentano una maggiore liquidità e riflettono la nostra preferenza tattica per il credito rispetto alle azioni, alla luce delle quotazioni attuali.
Non solo gestione del rischio ma anche convinzioni di lungo termine
Il portafoglio azionario rimane concentrato su società non cicliche / a visibilità elevata ed evitiamo le società pesantemente indebitate, per alcune delle quali un’interruzione dell’attività economica potrebbe determinare gravi carenze di liquidità.
A livello geografico, privilegiamo in termini relativi la Cina rispetto ad altre regioni. perché, con il graduale allentamento delle misure di lockdown, l’attività economica riprende progressivamente. E anche se il paese dovrà confrontarsi con il brusco crollo della domanda estera, la bilancia dei pagamenti mostra attualmente segnali di miglioramento grazie alla diminuzione del prezzo del petrolio e delle altre materie prime, oltre che per l’interruzione del turismo internazionale. Siamo posizionati su titoli orientati al mercato domestico, che beneficiano del sostegno delle politiche e delle tendenze di lungo termine che interessano i settori della new economy cinese (e-commerce, healthcare, data center).
In termini settoriali, privilegiamo l’esposizione alle tematiche legate all’innovazione, correlate al continuo mutamento delle abitudini, che in alcuni casi è perfino accelerato dalle severe misure di contenimento. Per esempio, la quarantena forzata causa un’impennata dell’e-commerce, che potrebbe diventare un’abitudine di consumo ancora più radicata. Le misure di distanziamento sociale hanno condotto tra l’altro all’incremento dei pagamenti digitali, che incentivano lo sviluppo della fintech. La permanenza obbligata a casa ha inoltre portato a un maggiore utilizzo dello streaming e dei videogame, che a sua volta fa crescere la domanda di software, cloud e semiconduttori.
Nella componente obbligazionaria, gestiamo attivamente la duration modificata globale del Fondo, attualmente bassa.
Il mercato dei Titoli di Stato ha reagito in maniera molto estrema, con livelli di volatilità che non si erano visti neanche nel 2008. Il bazooka senza precedenti della Fed dovrebbe far diminuire i rendimenti della curva statunitense. Anche se il pacchetto di misure della BCE sosterrà il debito periferico, non crediamo che il premio per il rischio sarà interessante tenuto conto del previsto aumento del debito e dei livelli particolarmente bassi stimati per la crescita. Pertanto abbiamo deciso di approfittare dell’elevata liquidità messa a disposizione dall’intervento della Banca centrale per ridurre ulteriormente l’esposizione al debito periferico europeo.
Nella componente credito, come illustrato precedentemente, procediamo a un’accurata cernita di titoli che presentano un bilancio solido.
Sul fronte valutario, la forte pressione sui rendimenti USA ha convinto la Fed a varare un programma di allentamento monetario illimitato, come definito dalla stessa Federal Reserve. Ora che questi interventi sembrano avere arginato le pressioni sulla liquidità in dollari, l’apprezzamento del biglietto verde dovrebbe rallentare. Pertanto confermiamo l’euro – valuta di riferimento del Fondo – come valuta principale di esposizione per limitare il rischio di cambio in un contesto che permane incerto.
Carmignac Patrimoine e Carmignac Portfolio Patrimoine
Principali rischi del Fondo
AZIONARIO: Le variazioni del prezzo delle azioni, la cui portata dipende da fattori economici esterni, dal volume dei titoli scambiati e dal livello di capitalizzazione delle società, possono incidere sulla performance del Fondo.
TASSO D'INTERESSE: Il rischio di tasso si traduce in una diminuzione del valore patrimoniale netto in caso di variazione dei tassi.
CREDITO: Il rischio di credito consiste nel rischio d'insolvibilità da parte dell'emittente.
CAMBIO: Il rischio di cambio è connesso all'esposizione, mediante investimenti diretti ovvero utilizzando strumenti finanziari derivati, a una valuta diversa da quella di valorizzazione del Fondo.
L'investimento nel Fondo potrebbe comportare un rischio di perdita di capitale.