Carmignac Sécurité ha realizzato una performance positiva nel 2020 (+2,05%)*, ma è anche riuscito a sovraperformare il proprio indice di riferimento, EuroMTS 1-3 anni EUR (-0,15%).
Contrariamente alle aspettative, il 2020 si è dimostrato un anno estremamente turbolento. Gli alti e bassi, che hanno caratterizzato la pandemia, hanno mantenuto i mercati obbligazionari in una fase altalenante permanente e in una totale incertezza, fino a quando le Banche Centrali e i governi sono intervenuti per offrire loro un sostegno cruciale, o meglio vitale. Nonostante le flessioni significative registrate con l’esaurirsi della liquidità sul mercato e la chiusura di qualsiasi alternativa diversa dagli investimenti in liquidità, al momento giusto siamo tornati a esporci inizialmente ad emittenti corporate di qualità, che avevano subìto sell-off ingiustificati, e successivamente a obbligazioni sovrane dei paesi periferici dell’Eurozona, in particolare dell’Italia. Le prospettive di quest’ultima sono radicalmente migliorate a seguito dell’accordo epocale sul Recovery Fund europeo e del massiccio intervento della BCE. Anche la nostra esposizione fortemente mirata a emittenti corporate specifici, appartenenti a settori gravemente colpiti dalla pandemia, ha permesso di ottenere buoni risultati.
Nel quarto trimestre, con l’annuncio della distribuzione dei vaccini contro il Covid-19, gli asset rischiosi hanno continuato a registrare performance positive, in quella che si è rivelata un’economia meno in crisi di quanto molti avessero temuto a marzo (questi timori hanno rappresentato il motivo alla base di piani di stimoli fiscali e monetari così massicci).
Allo stesso modo, l’intervento su vasta scala della Banca Centrale ha impedito ai tassi d’interesse core di aumentare in un momento inopportuno
Il rendimento decennale della Germania si è mantenuto in un intervallo di 14 punti base, compreso tra –0,48% e –0,64%, prima di chiudere il trimestre praticamente invariato a –0,55%*.
Al contrario, il rendimento decennale dell’Italia è di fatto diminuito ininterrottamente, passando dallo 0,87% allo 0,57%. I rendimenti di Portogallo, Grecia e Spagna hanno registrato un andamento analogo. Le speranze di una ripresa economica hanno anche determinato un forte aumento delle aspettative di inflazione, benché a sorpresa il tasso di inflazione effettivo non sia riuscito a registrare una ripresa. Tale aumento, in combinazione con rendimenti nominali ancora estremamente bassi, ha spinto al ribasso i rendimento reali alimentando di conseguenza le aspettative di ripresa della crescita del PIL.
Sebbene il credito corporate avesse registrato un lieve calo a ottobre, a seguito della continua contrazione degli spread è tornato a registrare un trend al rialzo. L’indice iTraxx Crossover è sceso da 345 a 238 punti base durante il quarto trimestre. Per il momento, l’assenza di casi di default su vasta scala e i rendimenti medi del credito corporate indicano che la crisi sanitaria pubblica non ha avuto, e non avrà, un grande impatto economico, benché possa sembrare uno scenario eccessivamente ottimistico.
*Fonte: Carmignac, Bloomberg al 31/12/2020. Performance della quota A EUR acc
I movimenti effettuati all’interno del portafoglio nel quarto trimestre sono stati guidati principalmente dall’intenzione di ridurre il rischio. Innanzitutto abbiamo ridotto la duration modificata complessiva del Fondo prendendo profitti nei Gilt britannici, e assumendo un posizionamento speculativo nei Treasury statunitensi a lungo termine (dato che ancora una volta gli Stati Uniti sono un passo avanti rispetto all’Europa sulla strada della ripresa economica). In secondo luogo, abbiamo assunto un posizionamento speculativo in quei paesi che presentano rendimenti reali nettamente negativi, e le cui Banche Centrali saranno probabilmente tra le prime a dovere rialzare i tassi di riferimento, ovvero Norvegia, Polonia e Repubblica Ceca.
Abbiamo inoltre ridotto il rischio prendendo profitti nelle obbligazioni dei paesi periferici dell’Eurozona, a seguito della contrazione degli spread creditizi. In Italia e a Cipro abbiamo liquidato principalmente le posizioni nei certificati a lunga scadenza.
Infine, abbiamo ridotto la nostra allocazione complessiva nel credito, sia ridimensionando alcune delle nostre principali posizioni di convinzione (es. Pemex, Ford e Carnival) sia acquistando coperture.
Il Fondo ha chiuso il 2020 con una duration modificata complessiva pari a 2 anni, dovuta quasi esclusivamente alle posizioni nel credito corporate, poiché le nostre posizioni corte nelle obbligazioni sovrane dei paesi core hanno neutralizzato le posizioni lunghe nei paesi periferici dell’Eurozona.
La nostra costruzione del portafoglio si basa sulla convinzione che le Banche Centrali continueranno a espandere i loro bilanci, anche qualora tale espansione dovesse rivelarsi meno significativa rispetto al 2020. Con i tassi d’interesse ormai ai minimi storici, l’espansione del bilancio è l’unico strumento efficace di cui le Banche Centrali ancora dispongono. Detto questo, i mercati obbligazionari tendono a essere più reattivi alle aspettative di immissioni di liquidità che alle immissioni stesse. Ciò significa che probabilmente hanno già ampiamente scontato questi stimoli monetari. Prevediamo quindi che, salvo nuovi sviluppi, il nostro portafoglio sarà caratterizzato da una duration piuttosto bassa e costituito prevalentemente da scadenze a breve e medio termine.
Nell’ambito del credito corporate, i fattori tecnici hanno ancora effettivamente un certo peso. Il fatto che la BCE detenga l’8,5% del mercato europeo investment grade ha costretto gli investitori a prendere in considerazione emissioni di rating più basso; la volatilità si è ridotta dopo la vittoria di Joe Biden e la fine della saga Brexit, mentre le Banche Centrali continuano a offrire un sostegno incondizionato. Tuttavia, benché la dispersione registrata sui mercati del credito offra ancora molte opportunità di investimento, l’attuale combinazione tra rendimenti negativi e spread del credito già ridotti la rende particolarmente difficile da gestire. Inoltre il ripristino dei lockdown in Europa ci offre pochi motivi per prevedere una conclusione a breve termine della crisi, il che ci ha indotti a ridimensionare la nostra allocazione e ad acquistare coperture sul credito, finché non ci sarà maggiore visibilità sull’andamento del virus e sulla campagna vaccinale.
Carmignac Sécurité | 2.1 | 0.0 | -3.0 | 3.6 | 2.0 | 0.2 | -4.8 | 4.1 | 5.3 | 1.0 |
Indice di riferimento | 0.3 | -0.4 | -0.3 | 0.1 | -0.2 | -0.7 | -4.8 | 3.4 | 3.2 | 0.5 |
Carmignac Sécurité | + 3.0 % | + 1.5 % | + 1.0 % |
Indice di riferimento | + 0.8 % | + 0.2 % | + 0.1 % |
Fonte: Carmignac al 28 feb 2025.
Le performance passate non sono un'indicazione delle performance future. Le performance sono calcolate al netto delle spese (escluse eventuali commissioni di ingresso applicate dal distributore)
Indice di riferimento: ICE BofA 1-3 Year All Euro Government index
*Scala di Rischio del KID (documento contenente le informazioni chiave). Il rischio 1 non significa che l'investimento sia privo di rischio. Questo indicatore può evolvere nel tempo. **Il Regolamento SFDR (Regolamento sull’informativa di sostenibilità dei mercati finanziari) 2019/2088 è un regolamento europeo che impone agli asset manager di classificare i propri fondi in tre categorie: Articolo 8: fondi che promuovono le caratteristiche ambientali e sociali, Articolo 9 che perseguono l'investimento sostenibile con obiettivi misurabili o Articolo 6 che non hanno necessariamente un obiettivo di sostenibilità. Per ulteriori informazioni consultare: https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2019/2088/oj?locale=it. Per le informazioni relative alla sostenibilità ai sensi del Regolamento SFDR si prega di prendere visione del prospetto del oppure fondi delle pagine del sito web di Carmignac dedicate alla sostenibilità fondo https://www.carmignac.it/it_IT/i-nostri-fondi).